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La banca della gratitudine

09
Giu, 2023

Una volta, un giornalista chiese a Madre Teresa di Calcutta:

“Madre, lei ha settant’anni! Quando lei morirà̀ il mondo sarà come prima. Che cosa è cambiato dopo tanta fatica? Valeva la pena fare tanta fatica?”.

Lei sorrise e rispose: “Vede, io non ho mai pensato di poter cambiare il mondo! Ho cercato soltanto di essere una goccia di acqua pulita nella quale potesse riflettersi l’amore di Dio. Le pare poco?”

Il giornalista non riuscì̀ a rispondere, mentre intorno alla madre scese il silenzio.

Madre Teresa riprese la parola e, rivolgendosi al giornalista, affermò: “Cerchi di essere anche lei una goccia di acqua pulita e così saremo in due. È sposato?”.

“Sì, Madre”.

“Lo dica anche a sua moglie e così saremo in tre. Ha dei figli?”.

“Tre figli, Madre”.

“Lo dica anche ai suoi figli e così saremo in sei”.

Madre Teresa espresse il concetto che ognuno di noi ha in mano un piccolo, ma indispensabile, capitale d’amore: è questo personale capitale d’amore che dobbiamo preoccuparci d’investire.

Cerchiamo, dunque, di riempire l’unica valigia che porteremo con noi oltre la morte: la valigia della carità e della gratitudine.

Madre Teresa non si stancava di ripetere: “Riempitela, finché siete in tempo. Tutto il resto è fumo che svanisce velocemente”.

Di recente è stata istituita una nuova banca, la GUB (Banca Universale della Gratitudine), aperta a ogni essere vivente quale proprietario, cliente e fornitore della stessa. Immaginiamo ogni mattina quando usciamo di casa, di avere il portafoglio vuoto, il quale sarà possibile riempirlo nel momento in cui facciamo della gratitudine a un altro essere umano (un sorriso, una parola, un azione di bene, etc.).

Sarà quindi solo nel momento in cui avremo delle monete di gratitudine nel portafoglio che potremo investirle a nostro favore. Un vero e proprio sentimento di affettuosa riconoscenza per un beneficio o un favore e di sincera e completa disponibilità a contraccambiarlo.

Il senso di gratitudine deriva dall’esperienza e mostra il livello di consapevolezza del presente che ci consente di vivere pienamente nel Qui e Ora, di imparare a utilizzare nel modo più costruttivo le risorse che abbiamo a disposizione e di esprimere con forza tutto l’amore e l’essenza della nostra vocazione. Essere grati ci rende gioiosi, riconoscenti e appagati e ci abitua a vivere nel flusso magico della riconoscenza, permettendoci di essere più ricettivi alle emozioni e attenti alle opportunità che la vita ci offre.

Per passare dal mondo ordinario a quello straordinario, dobbiamo solo dare inizio a un processo di trasformazione al fine di realizzare appieno la nostra vita. Prendiamoci il coraggio di realizzare i nostri sogni.

Fissiamo il punto dove ci troviamo ora e poi decidiamo in quale direzione andare al fine di conseguire con successo i nostri obiettivi

Andrea Colombo

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