Autenticità sotto pressione: come mantenere l'equilibrio
Nel mondo del lavoro, mantenere l'autenticità può sembrare difficile. Le pressioni esterne, le aspettative e la competizione possono spesso minare la nostra unicità.
Essere autentici migliora la nostra vita lavorativa e favorisce il successo professionale, la spontaneità, l'energia, la passione.
Ma cosa significa davvero essere autentici? La parola "autentico" deriva dal greco antico authentikós, che significa "vero", "genuino". Alla radice del termine c’è authéntēs, ovvero "colui che agisce da sé", qualcuno che agisce in modo indipendente e genuino. Essere autentici, quindi, vuol dire essere congruenti con i propri valori, senza imitare o conformarsi passivamente alle aspettative esterne.
In questo articolo esploreremo come mantenere questa autenticità sul lavoro, riconoscendo la pressione stimolante da quella negativa e adottando strategie per rimanere fedeli a noi stessi.
Cosa vuol dire essere autentici nel lavoro?
Essere autentici significa operare in modo coerente con i propri valori e convinzioni, diventando protagonisti del proprio lavoro. Non significa agire in modo egoistico o ignorare le regole del team, bensì mantenere un contatto con la propria identità e integrità, anche sotto pressione. Ad esempio, un designer che propone soluzioni creative basate sulla sua visione artistica, piuttosto che seguire ciecamente le tendenze, o un manager che adotta uno stile di leadership empatico, nonostante le aspettative aziendali di autoritarismo, stanno entrambi dimostrando autenticità.
L'essere autentico, come suggerisce la radice della parola, significa agire in autonomia, rimanendo fedeli a se stessi e diventando veri autori del proprio lavoro.
La pressione sul lavoro: quando ci aiuta e quando ci ostacola
La pressione è inevitabile in qualunque contesto lavorativo. Può essere uno stimolo positivo che ci porta a migliorare, o una forza negativa che mina la nostra autenticità. Dipende.
Pressione positiva: Immagina uno sviluppatore software che deve rispettare una scadenza importante. La pressione lo spinge a cercare soluzioni innovative e ad acquisire nuove competenze. In questo caso, la pressione lo aiuta a crescere e a diventare più abile nel suo lavoro, permettendogli di agire come un authéntēs, un autore di se stesso, che si evolve e migliora attraverso la sfida.
Pressione negativa: D’altra parte, un giovane avvocato potrebbe sentire una pressione estrema a vincere ogni caso per essere accettata dal suo studio legale. Questo potrebbe portarlo ad agire in modi contrari ai suoi valori etici, creando stress e compromettendo la sua autenticità. La pressione negativa, se non riconosciuta e trattata correttamente, può portare a burnout, insoddisfazione lavorativa e perdita di fiducia in se stessi, impedendo di agire come un authéntēs.
Come restare autentici nel mondo del lavoro
Consapevolezza e chiarezza:
- consapevolezza dei propri valori: riconosci e definisci ciò che è importante per te.
- comunicazione aperta: essere trasparenti con colleghi, collaboratori e superiori è fondamentale.
- dichiarare volontà: applicare delle regole è importante per proteggere il proprio benessere. Una project manager, ad esempio, potrebbe scegliere di non rispondere alle email fuori orario, nonostante la cultura aziendale incoraggi il contrario.
- Prendersi responsabilità: autentici ad ogni costo? Stabilisci i margini di un eventuale compromesso positivo, fatto per venirsi incontro se per te è importante.
Conclusione
Essere autentici nel lavoro significa lottare per essere veri e agire con amore verso noi stessi e gli altri. È un percorso, ed è una delle caratteristiche che ci aiuteranno a costruire una carriera allineata al nostro vero sé più profondo. Differenziare le pressioni che ci spingono a crescere e quelle che minano la nostra autenticità è il primo passo per trovare equilibrio.
Con consapevolezza, comunicazione e regole chiare, possiamo mantenere la nostra autenticità anche nel mondo del lavoro.